Back to work, dog ready
- Redazione
- 17 set
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 14 ott
Denver, il vicino di scrivania che tutti vorremmo avere

La vera rivoluzione pet friendly inizia sul posto di lavoro.
Chi è già in modalità smart working, o ha uno studio privato come libero professionista, conosce bene quanto sia privilegiato ad avere il proprio amico a quattro zampe sempre al suo fianco.
La presenza dei cani in ufficio innesca una maggiore disponibilità, abbatte le barriere di comunicazione, migliora i sentimenti di comunità e incoraggia l’interazione tra i collaboratori.
È diventato virale un post su Linkedin che vede come protagonista Denver, un dolcissimo e simpatico golden retriever assunto da una startup indiana di tecnologia con la qualifica di Chief Happiness Officer.
Come svolge il suo delicato incarico Denver?
Passeggia tra le scrivanie, si lascia volentieri accarezzare e, tra una zampa sulla gamba di un impiegato e qualche abbaiata rompe la monotonia e abbassa i momenti di tensione. Vi sembra poco?
Denver, che non ha bisogno di badge o di bonus di produzione, è un simbolo di come la cultura pet friendly anche nella quotidianità lavorativa potrebbe diventare un’importane risorsa e non solo a livello umano.
Perché funziona?
La spiegazione è semplice: la presenza di un animale calma la tensione, modula il tono emotivo dell’open space, trasforma le micro-pause spontanee in momenti di respiro e non di distrazione. Aggiunge un tocco di umanità ai semplici rituali quotidiani: un saluto, una passeggiata, un bicchiere d’acqua diventano routine che creano ritmo e alleggeriscono l’overload.
Ma funziona anche per il team building e facilita il collante sociale.
Il caso del Chief Happiness Officer a quattro zampe dimostra che puntare sulla felicità dei propri dipendenti, anche e soprattutto con la presenza di un cane, è più efficace di qualsiasi altro piano aziendale per ottimizzare i flussi di lavoro.
Qualche piccola regola di convivenza
Non solo coccole e scodinzolii. Anche la pet therapy in ufficio deve seguire qualche regola legata alla sicurezza per tutti o al semplice buon senso. Garantire pulizia ed igiene, assicurarsi che non ci siano allergie o paure tra i colleghi, postazioni no pet sempre garantite, controllare che l’animale non “esageri” e crei disturbo magari con un previo addestramento ad hoc.
Dall’altra parte al nostro Chief Happiness Officer devono essere garantiti degli orari non esagerati di “lavoro” tra le scrivanie, pause per la passeggiatina e ricreazione, ottimi pasti e spuntini sani e bilanciati. Senza dimenticare le ciotole personalizzate per acqua e snack.
Per un motivatore e facilitatore di felicità è il minimo!
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