L'Irlanda a 12 zampe, una decapottabile verso la Wild Atlantic Road
- Giuliana Parabiago

- 15 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 19 ott
O tutti o nessuno!
Partire in vacanza senza Oscar, cattle dog di 8 anni, incontrato in un rifugio a Torino e Fulvia, adottata in un canile di Bagheria non era un’opzione: o tutti o niente.
Abbiamo quindi lasciato Milano in una torrida giornata agostana a bordo di una Saab 900 spider, ripromettendoci di fare un avvicinamento lento, senza percorrere autostrade ma attraversando la campagna francese.
Gli hotel Ibis sono in questo caso un approdo sicuro e disseminati su tutto il territorio.
Dopo una lunga sosta a Parigi abbiamo raggiunto Charbourg e ci siamo imbarcati su un traghetto della Stena Line, compagnia svedese che dedica un ponte ai passeggeri accompagnati dai cani che possono restare in cabina ma che dispongono anche di uno spazio a poppa per i loro bisogni.
C’è chi si adatta subito e chi si ‘trattiene’ a lungo, ma di solito il clima è simpatico e fra umani si chiacchiera molto.
Verso la Wild Atlantinc Road
Siamo sbarcati così, dopo venti ore, a Cork e da lì via per la Wild Atlatic Road: panorami spettacolari punteggiati di pecore o di mucche, passeggiate lungo spiagge infinite, boschi popolati dalle volpi e tanto, tanto verde.
Per le sistemazioni, eravamo partiti senza aver organizzato nulla, utile il filtro di Booking e la piattaforma locale "Ohmydog", mentre i pub e i ristoranti passano dai ‘non ammessi’ ma c’è spesso l’opzione outdoor, ai menu per cani (esagerati).
In generale, nonostante l’Irlanda abbia un Presidente come Michael D. Higgins, che non si separa volentieri dal suo bovaro bernese, non è un paese molto disponibile. Dovrebbe migliorare in quanto a pet friendly ma è talmente bello che ci si arrangia volentieri!
Giuliana Parabiago, Oscar e Fulvia

































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